“La Milano da mangiare dopo la Milano da bere”, così inizia il libro di Franco Stefanoni, giornalista Rcs Mediagroup, “Le mani su Milano. Gli oligarchi del cemento da Ligresti all’Expo” (Laterza), presentato nella quarta serata di Trame Festival. 

Erano presenti alla serata oltre all’autore, Jonh Dickie, storico e giornalista, esperto di storia del Meridione, Francesco Pizzuto, funzionario della Fondazione Antiracket Italiana, coordinati dal giornalista di Repubblica Giuseppe Baldessarro.

Una Milano, quella raccontata nel libro, saccheggiata e devastata, preda degli appetiti convergenti di politici e affaristi, in primis Salvatore Ligresti ed eredi, che hanno ridisegnato la città appropriandosi di un business di 10 miliardi di euro. Ligresti che è presentato da Stefanoni come il “caposcuola” di un sistema corrotto basata sulla “politica contrattata”, che ha concepito il caso Expò. La capitale economica dell’Italia, della Borsa, del fashion e della mondanità, è ormai gestita da immobiliaristi, costruttori, politici, banchieri che spartendosi il territorio, hanno messo mano all’immenso patrimonio del mattone. E’ tra turbative d’asta, corruzione e corrotti, banchieri e finanza che si muove questo sistema. Una nuova Milano, avverte Jonh Dickie, sta nascendo che dall’industria passa alla speculazione edilizia.  Baldessarro aggiunge: “un altro potere mette le mani su Milano ed è l’ndrangheta, con un sistema moderno, che abbandona  il pizzo per un imprenditoria che rappresenta il potere reale”.

Dall’infiltrazione all’integrazione, il cemento come collante, si arriva all’Expò, cade allora d’obbligo, nelle battute finali, il riferimento all’importanza e all’urgenza della legge anticorruzione.