Un bambino è prima di tutto un bambino. I figli e le figlie dei capi della ‘ndrangheta sono liberi di scegliere il loro futuro?  Le operazioni giudiziarie, gli arresti, le confische dei beni condotte in Calabria sono state operazioni di enorme importanza: hanno portato alla disarticolazione della rete e, spesso, alla decimazione delle gerarchie criminali. 

Ma in che misura questi arresti hanno inciso su un tipo di organizzazione che si fonda sulla famiglia? Come fermare il ricambio generazionale su cui conta la ‘Ndrangheta? Da questa considerazione prende le mosse il libro della giornalista Angela Iantosca, che si addentra in un terreno poco esplorato e racconta le storie dei bambini e delle bambine che nascono con un destino già stabilito, al quale difficilmente possono opporsi. Crescere nella violenza innesca dinamiche dalle quali è difficile uscire: disagio sociale, rigidità, difficoltà di proiettarsi nel futuro, difficoltà di riflettere su se stessi, difficoltà di cambiare idea, poca elasticità mentale, scarsa fiducia in se stessi, depressione. C’è un modo per intervenire?


 

Bambini a metà

I figli della ‘ndrangheta
è un libro di Angela Iantosca edito da Giulio Perrone Editore