“Abbiamo accolto i referenti della Fondazione TRAME e il progetto Trame a scuola come un’opportunità in più per i nostri giovani. – ha dichiarato di Francesco Pellegrino Direttore dell’Istituto per minori “Silvio Paternostro” di Catanzaro – Per noi è stato un appuntamento significativo, molti dei nostri ragazzi non conoscevano questo festival, né i contenuti di Trame. Ai minori che arrivano da noi, proviamo a far passare il messaggio che ciò che va cambiata è la cultura mafiosa. Parliamo loro, con vari strumenti di mafie ma quello che cerchiamo di impartire loro è una lezione diversa. Il mondo dal quale provengono conosce delle regole che non sono quelle della società civile, e noi proviamo proprio a fare questo: ad introdurli ad un mondo di regole diverse da quelle alle quali sono abituati. Un periodo medio lungo, due o tre anni, ci da l’opportunità di lavorare bene e di raggiungere obiettivi positivi. L’idea di dare visibilità al lavoro fatto all’interno dell’Istituto Paternostro, e quindi portare a trame la mostra fotografica curata da Chiara Strangis è stato quasi una naturale evoluzione seguita agli incontri con Maria Teresa Morano ed Armando Caputo. I ragazzi hanno elaborato frasi e foto che alcuni dei volontari indosseranno durante il festival, e loro stessi verranno a toccare con mano la realtà dei giorni del festival, accompagnati dagli educatori”. Mani-che-lavorano-pensieri-che-volano-(3) C’erano ieri, ad accompagnare i due giovani: Chiara Strangis, la dott.ssa Teresa Costanzo ed il prof. Emilio Sereno. Le foto che sono sulle magliette sono di Antonio e Francesco. “Scegliere di indossare le magliette realizzate dai ragazzi è un segnale forte e di vicinanza, da parte della Fondazione Trame. Il percorso fatto quest’anno è stato interessante e di grande valore formativo e sarà sicuramente l’inizio di una collaborazione futura”