«La storia dell’intreccio tra Stato e criminalità organizzata nei primi vent’anni dell’Italia unita non è mai stata raccontata così: l’organizzazione di mafia e camorra immaginate sul modello delle sette segrete si mescola alle pratiche delle autorità, inclini ad usare i criminali nella repressione contro sovversivi e oppositori.».

Lo sviluppo del crimine organizzato nei primi due decenni dell’Italia unita, e in particolare la crescente popolarità di mafia e camorra considerate alla stregua di sette segrete, è strettamente legato alla lotta dello Stato contro gli eversori, repubblicani prima e socialisti internazionalisti poi. In questo dirompente e innovativo libro, Francesco Benigno illustra il rapporto tra il neonato Stato italiano e la criminalità organizzata, avvalendosi di fonti d’epoca poliziesche e giudiziarie oltre che delle fonti giornalistiche coeve. Il risultato dell’indagine mostra come attorno
al nodo dell’ordine pubblico la società italiana si divida e si ricomponga lungo linee di frattura che oppongono – a Nord come a Sud – svariate opzioni ideali e politiche e differenti concezioni della pubblica sicurezza. Il libro mostra anche la genesi di pratiche poliziesche di manipolazione, infiltrazione e diversione comuni in epoca liberale e che, attraverso il fascismo, sono poi transitate nell’Italia repubblicana.

Il libro

Pagina tratta da: La mala setta. Alle origini di mafia e camorra (1859-1878)

Autore: Francesco Benigno

Editore: Einaudi