Ognuno di noi ha la responsabilità di dire NO, e ha la responsabilità delle proprie scelte. C’è sempre un’alternativa. Ognuno di noi deve smettere demandare a terzi la responsabilità del proprio agire.

Parla così Gaetano Saffioti imprenditore nel settore del movimento terra nell’area di Palmi, Reggio Calabria, che dal 2002 diviene testimone di giustizia contribuendo in modo determinante da allora alle indagini e alla lotta alla ‘ndrangheta a livello nazionale e internazionale. Opera ancora oggi sotto protezione e al piccolo Teatro di Milano in occasione della quarta edizione del Premio Ambrosoli riceve il premio assegnato a persone, o gruppi di persone – in particolare della pubblica amministrazione e delle imprese – che su tutto il territorio nazionale si siano contraddistinti per la difesa dello stato di diritto tramite la pratica dell’integrità, della responsabilità e della professionalità, pur in condizioni avverse a causa di “contesti ambientali”, o di situazioni specifiche, che generavano pressioni verso condotte illegali.

Un nuovo ed importante riconoscimento al suo coraggio di dire no. “Questo premio è per me doppiamente importante perché fa riferimento ad una delle personalità che ho sempre ammirato per la rettitudine, il coraggio e l’esempio di vita”.

Ha usato parole forti nel suo intervento, ha parlato di fatti concreti e di scelte “Bisogna praticare la legalità e non parlarne, vinciamo la mafiosità che è dentro ognuno di noi. Ognuno di noi può e deve agire il cambiamento. Solo recuperando noi stessi e la propria personale integrità e moralità sconfiggeremo la corruzione.” queste sono le parole chiave che hanno destato lunghi e inaspettati applausi e gli abbracci del dopo palco che -dice- “una platea inclusiva di tutte le categorie sociali mi ha riservato”.

Il Premio, promosso da Transparency International Italia e dalla famiglia Ambrosoli si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio del Comune di Milano e della Camera di Commercio di Milano, l’adesione di Fondazione Rete Imprese Italia e del Piccolo Teatro di Milano e d’Europa ed è sostenuto da Confcommercio – Imprese per l’Italia.

Ed è Anna Lapini, componente di giunta incaricata per legalità e sicurezza Confcommercio-Imprese per l’Italia che ricorda l’impegno congiunto che devono sostenere insieme le associazioni di categoria, le imprese e i cittadini nella “necessità di diffondere la consapevolezza che senza sicurezza e legalità non c’è libertà economica né coesione sociale. Non possiamo più permettere che la criminalità economica, in tutte le sue forme, il racket, l’usura, la corruzione, la contraffazione, mortifichi la concorrenza e alteri le regole del mercato lasciando sul campo, vittime di una guerra senza esclusione di colpi, le imprese “sane”.

E ricorda ancora la Lapini che il premio Libero Grassi per le scuole, il sostegno ad iniziative come il Premio Ambrosoli, il sostegno a Trame Festival dei libri sulle mafie da parte di Confcommercio sono il ” filo conduttore che lega le motivazioni di integrità, responsabilità e professionalità” che ci vede impegnati anche nella mobilitazione nazionale del 25 novembre “Legalità mi piace“.