Fra le personalità che come Trame Festival si intrecciano in questi giorni a Lamezia Terme c’è anche Alberto La Neve, musicista cosentino, classe 1981, che, nella calda sera di venerdì si è esibito sul palco della Piazzetta di San Domenico. Alternando sax tenore e sax soprano, unico strumento musicale con cui l’album è stato concepito e realizzato, il musicista ha dilettato il pubblico con alcuni brani del suo ultimo lavoro discografico, Nemesi, Manitù Records 2016.

Trame.6 | Alberto la neve_mio padre in una scatola di scarpe_17_06_2016

Alberto la Neve

Dopo alcune esperienze discografiche con diversi gruppi musicali, “questo”, esordisce il sassofonista calabrese, “è un album in cui mi prendo molte libertà”, un intento che si allinea perfettamente con la libertà di cui si fa portavoce questa sesta edizione del festival.

Questo intero album, costruito su quell’unico strumento del sassofono, è un viaggio nella mente di un’artista che trova ispirazione per le sue note nella mitologia greca quando suona Orpheus, nella moderna letteratura francese in Malaussène, brano ispirato a Mr. Benjamin Malaussène, celebre personaggio dei romanzi di Daniel Pennac, oppure da figure immaginifiche come Baba Jaga, una strega della mitologia slava che si racconta cancellasse le tracce dei viandanti per farli perdere che ha dato il nome ad una traccia del disco, unico pezzo che La Neve riserva per ultimo anche per la sua eccezionalità: è l’unico ad essere costruito su una lunga sessione di sax solo, in cui cioè non ricorre alla scrittura in multitraccia, la sovrapposizione con looping ed effetti elettronici.

Un musicista che arriva silenziosamente e va via allo stesso modo, ma che nel lasso di quella mezz’ora lascia stupiti grazie alle possibilità espressive che è riuscito a scoprire indagando e sperimentando i meandri sonori del suono del suo strumento.

l´incontro