Faccio il cronista da 15 anni. Ho avuto la fortuna di lavorare in piccoli giornali come “La Verità”, “Napoli più”, “Il Napoli” botteghe artigiane dove ho imparato il “mestieraccio” di raccontare la realtà. Resto con i piedi ben piantati a terra. Non idealizzo. Un giornalista non possiede le chiavi della verità ma può aspirare a smascherare le menzogne. E’ la strada che ho seguito e seguo per il mio impegno professionale. Ma strada facendo puoi dar fastidio, svelare cose che non dovevi e allora qualche minaccia, ritorsione, intimidazione…proprio in questi momenti, non rari specialmente a Napoli, devi ancora di più stringere tra le mani il tuo block notes e la penna e fare semplicemente ciò che sai fare meglio,il tuo mestiere. Sono contro gli eroi di carta. Contro il cavalieri solitari. Non mi piace l’entità. Mi è “capitato” di rifiutare la scorta e di non parlare con i colleghi per costruire un “personaggio”. Ho denunciato, trascinato in tribunale chi mi voleva accoppare e ottenuto una sentenza di condanna in primo grado. Da pochi giorni ho cominciato l’Appello. Questa è la normalità rivoluzionaria che mi piace. Questo è il lavoro di un cronista. Questa è la scrittura che serve per far venire fuori l’altra città, quella maggioritaria delle persone perbene. Da pochi mesi ho fondato e dirigo il giornale on line www.ladomenicasettimanale.it un esperimento interessante per far sopravvivere il giornalismo d’inchiesta…