Si dice spesso che l’umiltà appartenga ai grandi e se c’è una caratteristica che certo non fa difetto a Guido Scarabottolo è proprio questa. Eppure, il celebre illustratore italiano che questa mattina a Palazzo Panariti ha aperto il laboratorio “Trame di segni.Ragionare per immagini, immagini per ragionare”, a cui hanno partecipato 14 alunni dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, di motivi per “tirarsela” ne avrebbe piu’ d’uno.

Da dieci anni disegna con quel suo tipico tratto che lui stesso definisce “infantile” le copertine dei libri Guanda, di cui per altro è anche art director, oltre a collaborare con diverse importanti testate quali Internazionale e il Domenicale del Sole24ORE . “L’illustrazione serve da corredo a un qualcosa di piu’ complesso , come possono essere appunto un libro o un articolo di giornale – spiega Scarabottolo -. L’importante è cercare di avere un proprio stile, che non è semplicemente il segno grafico. Bisogna cercare di essere il piu’ neutri possibili e allo stesso tempo personali poiché, come diceva Jean Cocteau, lo stile è cercare di averne uno senza riuscirci”.

Ai giovani che vogliono intraprendere questo mestiere, Scarabottolo suggerisce di unire le forze, di collaborare, proprio come fece lui stesso all’inizio della sua carriera. “Guardatevi attorno, cercate di trovare qualcuno che vi è simpatico e provate a costruire qualcosa insieme”.