Pif a Trame (foto di Mario Spada)

“Mafioso, cosa te ne fai di tutti quei soldi che hai se poi vivi per tutta la vita sottoterra? Facci un favore: esci e vivi. Vai a fare l’amore nei campi, vai ad amare, a soffrire… Insomma, viviti la vita e non romperci i coglioni!” indirizzandosi direttamente ai boss dei clan, Pierfrancesco Diliberto in arte Pif ieri ha arringato  con il sorriso una folla di giovani e non, radunatasi nella Piazzetta san Domenico di Lamezia Terme per Trame, festival dei libri sulle mafie.

Pif , sul palco insieme al Direttore del Festival Lirio Abbate, ha parlato direttamente ai lametini: “bisogna andare a dire ai boss della ‘ndrangheta che la devono smettere di vivere alle spalle dei calabresi” perchè “soltanto quando il popolo calabrese deciderà di sconfiggere la ‘ndrangheta, la ‘ndrangheta verrà distrutta”. E ancora Abbate ha detto: “I mafiosi vogliono che tu, uomo comune abbassi lo sguardo e ti senta un coglione quando li vedi passare per strada. È arrivato il momento di tenere la testa alta, guardarli negli occhi e far sentire i mafiosi dei coglioni, sono loro i coglioni!”.

“Bisogna vivere come se Paolo Borsellino fosse morto ieri. Bisogna avere lo stesso stato d’animo – ha detto Pif – io davvero mi chiedo se oggi lo stato d’animo verso la mafia è lo stesso del 20 luglio del 1992, il giorno dopo la strage di via D’Amelio. Bisogna recuperare quello stato d’animo, dobbiamo vivere con quello stato d’animo ogni giorno. Quando entriamo nella cabina elettorale  noi dobbiamo fare finta che il giorno prima sia morto Paolo Borsellino.unicorn bouncy castle
Ricordando la terribile stagione degli anni settanta e ottanta a Palermo Pif ha esortato i calabresi a ribellarsi: “venti anni fa una cosa come Addiopizzo a Palermo sarebbe stata semplicemente impensabile, e se è stato possibile questo cambiamento in sicilia non vedo proprio perchè non debba essere possibile qui in Calabria.” L’autore del programma di MTV “Il testimone”, amatissimo dai giovani, ha parlato da ragazzo del sud alla gente del sud: “Perchè da Roma in giù l’Italia deve essere una merda? Noi abbiamo le nostre colpe ma forse non lo paghiamo anche noi il biglietto del treno come quelli del Nord? Anche noi paghiamo le tasse. E perchè qui deve essere un disastro? Perchè?”
Lirio Abbate ha elogiato l’impegno civile di Pif: “Rappresenta un modo di fare televisione che non si ferma all’apparenza ma si trasforma in un messaggio concreto. Andando a passeggiare nelle terre di mafia, nelle vie di Palermo, accanto a chi ha detto no al racket o denunciato la mafia, dimostra che è possibile opporsi alla mafia, che è possibile non avere paura”. “occorre stare accanto a chi subisce le intimidazioni – prosegue Abbate – a chi denuncia, facendo sentire, soprattutto a Lamezia dove sono frequenti gli attentati e le intimidazioni, che chi si ribella non è solo. Perchè restando uniti si fa forte l’antimafia. Perchè l’antimafia non è un singolo, o un solo soggetto, siamo tutti noi. E insieme si potrà cacciar via da Lamezia questi cretini dei mafiosi che sanno essere solo codardi, perchè agiscono nascondendosi nel buio della notte, dietro alle finestre,e se ti incontrano non hanno nemmeno il coraggio di guardarti negli occhi. Facciamo loro abbasare lo sguardo e cacciamoli via”.
Pif ha rivendicato infine il diritto di “vivere credendo che la mafia si può sconfiggere”