Quando impieghi poche ore a leggere un libro, i casi sono due: o non ti è piaciuto e vuoi arrivare rapidamente alla fine, oppure ti è piaciuto, ti ha ‘preso’, ti ha coinvolto”. Manuela Iatì introduce con queste parole il libro di Biagio Simonetta,  Faide – L’impero della ‘Ndrangheta. 

L’autore prende parola per la prima volta per dedicare la sua presenza a Lamezia Terme a Domenico Gabriele, un bambino di dieci anni morto perché si è trovato ‘nel posto sbagliato al momento sbagliato’.

I punti toccati durante l’incontro con l’autore del libro ed il procuratore aggiunto Dda di Catanzaro Giuseppe Borrelli, sono svariati: ogni capitolo, infatti, mira a raccontare attraverso le storie avvenute a personaggi diversi, svariate facce della criminalità organizzata: dalla droga al riciclaggio, dalla prostituzione alle ‘Faide’, appunto, un titolo scelto solo per necessità editoriali: “avrei voluto chiamarlo La Svegas”, racconta Simonetta e aggiunge: “I numeri non ci fanno arrabbiare abbastanza, le cifre sono utili sono per essere riportate nei giornali e lette, ma poi vengono dimenticate. Per questo ho voluto raccontare tante storie viste con gli occhi dei loro protagonisti – ha detto – così per spiegare la prostituzione l’ho fatto attraverso Katia, una ragazza nigeriana costretta a spogliarsi per animare le feste di addio al celibato”.

“Non c’è fantasia in quello che è scritto, ma realtà”, spiega Manuela Iatì: “la realtà fatta della ferocia della ‘Ndrangheta, delle loro pratiche, dei simboli utilizzati e delle attività criminali”.

Biagio Simonetta è uno dei tanti ragazzi che ha abbandonato il meridione per cercare lavoro e fortuna al Nord, un tema molto caro a Giuseppe Borrelli che ha puntualizzato: “I migliori tendono ad andarsene, ma non è detto che rimangano solo i peggiori. Il vero problema in tutto ciò è che la società rimane bloccata: priva di un ricambio. Ma questo non tocca solo il meridione, è un problema nazionale”.

 “Il messaggio finale è quello della speranza come titola l’ultimo capitolo- ha poi concluso Biagio Simonetta – contrapposta all’amarezza che emerge dalla lettura del libro”.