io-parloHanno infranto il silenzio preteso dalle cosche e assegnato loro dalla tradizione.

Francesca Chirico, Io parlo Donne ribelli in terra di ‘ndrangheta, Castelvecchi.

Hanno combattuto paura e pudore e raccolto, non in egual misura, disprezzo e solidarietà. Qualcuna ha pagato con la vita. Sono le donne che in Calabria hanno reagito con la forza eversiva della parola alla violenza, al dolore, all’ingiustizia, sfidando la ’ndrangheta, ma anche un mondo che tace. Io parlo raccoglie e ricostruisce le loro storie, ripercorrendo, dai sequestri di persona e dalle faide degli anni Ottanta alle più recenti inchieste anti ’ndrangheta, gli ultimi trent’anni di storia criminale calabrese.
Tra saggio e inchiesta giornalistica, il libro è un cammino documentatissimo nel coraggio di chi, in Calabria, ha trasformato il dolore privato in una battaglia collettiva per la verità e la giustizia, e nei meccanismi di delegittimazione che hanno accolto la ribellione al femminile. Le definiscono puttane, ma soprattutto pazze, depresse e instabili le donne che parlano e che, parlando, disturbano la ’ndrangheta e imbarazzano la società.
Dalla storia dimenticata della studentessa di Firenze Rossella Casini, uccisa nel 1981 perché considerata «infame» (aveva spinto alla collaborazione il fidanzato calabrese, coinvolto in una faida), fino alle vicende più recenti di Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giusy Pesce, donne di ’ndrangheta diventate nemiche di «famiglia» per cambiare un destino apparentemente già scritto, Io parlo ripercorre volti e voci indimenticabili, restituendo l’immagine di una terra ostinatamente in cerca d’ascolto. Una terra che parla con la voce di donna.