Leggere un libro senza il suo autore, senza il sorriso di Antonio Manganelli, in un botta e risposta tra Mimmo Gangemi e  Adriana Piancastelli Manganelli. Quello che si svela è il profilo chiaro, netto, dell’uomo di Stato e per lo Stato, che si rivela narratore di cose altrimenti non dette. Discorsi celati che vengono alla luce, sentimenti intimi, senza marchingegni.

Pagine che si ingoiano una dopo l’altra, così Mimmo Gangemi, da scrittore, induce alla lettura de “il sangue non sbaglia”. L’Ispettore Galasso è poliziotto e somma di poliziotti impegnati che credono nella divisa che indossano, così lo racconta Adriana Piancastelli Manganelli. Mio marito era innamorato del suo  lavoro, convinto di fare il mestiere più bello del mondo.  Tecnicamente preparato e per questo trasversalmente scelto, un investigatore attento , “uno sbirro di strada”,  un uomo dello Stato vicino alla gente. Emerge la nota autobiografica. I contatti con Falcone e Borsellino e l’ amarezza per i pezzi delle istituzioni corrotte. Il sangue non sbaglia si comporta come un libro di denunzia che pone il lettore difronte ad uno specchio che non inganna.

“Ognuno di noi è lo Stato”. Questa è la grande lezione che ho avuto da mio marito ed è questo il messaggio a tutti coloro che indossano anche solo per un minuto la divisa.  Giuseppe Caldano pronuncia la parola solitudine, la declina in seno alla famiglia e la in seno alle Istituzioni. Chiede il peso dell’essere moglie del Capo della Polizia in luoghi e in anni difficili. Cita Pasolini, la signora Manganelli, quando dice che i veri proletari sono i figli del sud che indossano la divisa. E questo Antonio Manganelli non l’aveva dimenticato. E mai si era sentito un uomo solo. Lo slogan “insieme c’è più sicurezza” era il frutto  di quella certezza costruita, convinto com’era che solo la rete di cooperazione che nasce dal basso e lega la gente alle Istituzioni consente il superamento della solitudine a chi è uomo dello Stato.

Uomo semplice ed efficace. Aveva chiesto scusa per la “Notte di follia. Non di polizia” della Diaz. Perché quel chiedere scusa è il confine tra la follia e l’etica, dice Adriana Pancastelli Manganelli. Un dibattito dal sapore familiare che ha indicato la dimensione umana dello scrivere dell’uomo che aveva ancora fame di vita che ha regalato al pubblico di Trame un appassionato profilo del poliziotto Manganelli consentendo di conoscerlo ancor più da vicino.