“Entrò nello studiolo di casa. Sulla scrivania, pile di fascicoli. C’erano gli atti del processo, le lettere di solidarietà ricevute, i ritagli di giornale che parlavano della loro battaglia. Aprì un cassetto e li ripose dentro alla rinfusa. Le avevano definite “Le mille ragazze in lotta”. Certo, erano state brave a non mollare, a difendere i loro diritti. Ma quanta fatica.”

Negli anni Settanta, a Santa Caterina Villarmosa (CL), un gruppo di ricamatrici, da sempre sfruttate da committenti ed intermediari, decide di mettere fine alle angherie subite e di iniziare a reclamare i propri diritti di donne e di lavoratrici. Nel 1973 nasce così la “Lega delle ricamatrici”, sostenuta da UDI,PCI e CGIL, grazie alla quale l’interesse sul racket degli intermediari cresce a dismisura e attira l’attenzione della stampa nazionale. I riflettori mediatici portano scompiglio nell’intera comunità, ma nonostante i disordini e le critiche Filippa e le sue ragazze dimostrano di avere ragione e riescono a far condannare i loro sfruttatori. Rincuorate dalla vittoria legale, le ricamatrici decidono di costituire una cooperativa, “La rosa rossa”, ma il loro lavoro viene ostacolato da tanti piccoli atti intimidatori: la mafia delle minacce e dell’isolamento si insinua nelle loro vite, lenta ma inesorabile. Ester Rizzo, recuperando la storia vera di Filippa Rotondo e delle sue compagne, ne ha costruito un romanzo in cui queste donne, tra un punto ombra ed un punto rodi, raccontano le gioie e gli affanni della vita, le lotte e le conquiste femminili. Le ricamatrici si muovono tra vicoli e pietre antiche che le vogliono ancora docili ed ubbidienti, proprio per questo la loro ribellione non fu “indolore” ed ebbe conseguenze che segnarono il loro percorso personale e professionale.

Il libro

Pagina tratta da: Le Ricamatrici

Autore: Ester Rizzo

Editore: Navarra Editore