Il processo italiano non solo è complicato, ma anche schizofrenico. Il rimedio principale non sta tanto nella modifica di questa o quella norma, quanto nel tornare, noi, a essere un popolo serio.

Processo all’italiana di Piercamillo Davigo e Leo Sisti (Laterza)

Alla data del 30 giugno 2011 la massa dell’arretrato nei tribunali italiani era pari quasi a 9 milioni di processi.
I tempi medi necessari per la definizione di una causa sono arrivati a più di 7 anni nel civile e a quasi 5 anni nel penale.
I nostri processi sono elefantiaci e la magistratura si scontra con procedure che richiedono anni.
Nella classifica della Banca Mondiale l’Italia è al 158° posto, su 183, per la durata dei procedimenti e per l’inefficienza della giustizia: un dato sconcertante, che ci vede preceduti persino da Togo, Isole Comore, Indonesia e Kosovo.

Questo libro spiega come funziona la giustizia in Italia e cosa vogliono dire parole chiave come patteggiamento, rito abbreviato, udienza preliminare, depenalizzazione, prescrizione. Ma, soprattutto, propone una cura a costo zero per uscire dai gironi infernali dei tribunali italiani. Bastano poche misure, anche banali, per ovviare a rinvii continui ed esasperanti; per eliminare montagne di carte; per rivedere il patteggiamento e il rito abbreviato, i due riti alternativi che non hanno dato i risultati attesi; per consentire gli appelli solo dopo una loro selezione; per rendere effettive le depenalizzazioni, mai adeguatamente realizzate; per mettere la parola fine all’interminabile polemica sulle intercettazioni.