Quando sai che i guai stanno per arrivare, e arrivano, è insieme un brutto momento e un bel momento. Succede a tutti, a me è successo quando sono venuti a prendermi. Era la fine della mia breve libertà da latitante.
Ma era anche la fine di un incubo.
11 gennaio 2000, carcere di Valdemoro, Madrid. Eccomi qui. Dopo tre anni di latitanza in Spagna, sono arrivati
fino a me. Probabilmente per una soffiata. Chi è stato? Non lo so, non voglio pensarci e in un certo senso non
mi interessa. Ho chiuso con le Teste matte, chiuso con quella vita.
Per la verità ho chiuso con molte cose, dato che sono nella matricola di un carcere. Ho chiuso con il cielo che da
oggi sarà solo un quadrato d’aria. Con le corse e le fughe che saranno passi costretti in un recinto. Con le risate di
mia moglie che saranno sorrisi stentati, allungati sul tavolo delle visite.
Pagina tratta da “La tempesta di Sasà”
Autore: Salvatore Striano
Editore: Chiarelettere
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Dopo TESTE MATTE (con Guido Lombardi, 3 EDIZIONI) Salvatore Striano torna con il romanzo che racconta la sua incredibile redenzione in carcere, grazie a Shakespeare e alle sue opere scoperte per la prima volta nella biblioteca di Rebibbia. Un meraviglioso viaggio alla scoperta di sé, un libro per tutti, sul coraggio, sul cambiamento sempre possibile, sulla capacità di rialzarsi dopo un fallimento, sulla forza della bellezza. Un romanzo la cui trama è com- posta dalle principali emozioni che contraddistinguono ogni vita davvero vissuta. Un racconto profondo, mera- vigliosamente edificante e liberatorio, senza un filo di re- torica, godibilissimo, pieno di personaggi indimenticabili (camorristi, trafficanti di droga colombiani, teatranti allo sbaraglio, maestri di vita, guardie, giudici…).