97. Lamezia Terme, tra le maggiori città calabresi, ha sicuramente il primato dell’impegno civile contro la mafia, ma anche il sostegno delle donne vittime di soprusi e dei rifugiati politici, con realtà importanti e in crescita che fanno ben sperare riguardo al futuro dell’intera regione.
Proprio quest’anno è stata inaugurata un’iniziativa destinata sicuramente a diventare un punto di riferimento importante. è un salone del libro molto particolare, che raccoglie le pubblicazioni contro la mafia.
Un festival sui libri che si occupano dei clan: centinaia di ospiti per discutere e approfondire il tema della lotta al crimine organizzatotrattato nelle pubblicazioni su Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra, che, tra l’altro denunciano e svelano l’aggressione al Nord da parte dellee organizzazioni criminali. Un appuntamento importante che parla a tutto il Paese.Ospitata in luoghi diversi del centro storico, la prima rassegna in Italia sul tema, dal titolo “Trame.Festival dei libri sulle mafie”, è stata ideata da Tano Grasso, assessore comunale alla Cultura, fondatore del primo movimento contro il pizzo e presidente onorario della Federazione antiracket italiana, diretta dal giornalista Lirio Abbate. I libri vengono presentati nei luoghi simbolo della città aprendo il dibattito tra gli autori e un pubblico variegato di esperti, giornalisti, magistrati, cittadini.
Le parole di Tano Grasso esprimono bene il senso della rassegna: ” Sarà un festival contro l’omertà vogliamo mettere a confronto diverse anime dell’antimafia, una pluralità di voci che sono un valore, ma anche creare una cultura capace di contrastrare le magie e attrenuare il loro fascino sui giovani. Questa manifestazione è destinata a far diventare Lamezia un punto di riferimento in Italia per la cultura dell’antimafia”.
Si tratta di una trincea, l’avamposto di un atteggiamento culturale diverso.
Nelle parole di Lirio Abbate: ” Vlgiamo dare una scossa ai calabresi per dimostrare proprio a partire dalle tantissime persone oneste che vivono in Calabria che l’omertà non paga e che la cultura e l’informazione possono aiutare la società a ribellarsi alle mafie”.
da 101 cose da fare in Calabria almeno una volta nella vita
di Annalisa Marchianò (Newton Compton)
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