“Le Direzioni distrettuali antimafia? Un giorno forse andrà rivisto il loro ruolo e bisognerà riflettere perfino sulla necessità della loro stessa esistenza”. Lo ha detto il giurista Giovanni Fiandaca intervenendo a Trame, il festival di libri sulle mafie in corso a Lamezia Terme.

Presentando il libro scritto con lo storico Salvatore Lupo “La mafia non ha vinto. Il labirinto della trattativa”, Fiandaca, già candidato del Pd alle Europee, si è soffermato sul ruolo delle Direzione distrettuali antimafia. “Credo, e per certi versi mi auguro, con un certo ottimismo, che un giorno non sia più necessario avere una Direzione distrettuale antimafia in una città come Palermo. Forse oggi è ancora presto per fare questo ragionamento, ma prima o poi la questione dovrà essere oggetto di una riflessione e di una discussione”.

Dopo le polemiche delle scorse settimane Fiandaca e Lupo hanno confermato a Trame l’impostazione dei loro saggi sottolineando errori e posizioni preconcette che starebbero alla base dell’indagine e dell’attuale processo che si sta svolgendo a Palermo contro mafiosi come Riina, uomini delle istituzioni come Nicola Mancino e rappresentanti delle forze dell’ordine come il generale dei Carabinieri Antonio Subranni.

Fiandaca, ordinario di diritto penale all’Università di Palermo ed autore del manuale più utilizzato dagli studenti di Giurisprudenza di tutt’Italia, ha chiarito come la contestazione dell’imputazione come minaccia ad un corpo politico dello Stato non regga né da un punto di vista giuridico che fattuale.

Lo storico Lupo invece ha posto l’accento sul modo in cui soprattutto la Procura di Palermo e numerosi organi di informazione abbiano, nel corso degli ultimi trent’anni alimentato l’immagine di una mafia sempre invincibile nonostante i numerosi ed evidenti colpi inferti da magistratura e forze dell’ordine.