Un’impronta artistica, oltre che letteraria, quella che Renzo Bellanca ha voluto dare al Festival Trame con la sua personalissima opera.

Renzo Bellanca è un’artista a tutto tondo, scenografo cinematografico e docente di Scenotecnica all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Legato da un’amicizia di vecchia data al direttore artistico del Festival, Gaetano Savatteri, è stato più che lieto di dare il suo contributo per la realizzazione di questo evento, mettendo a disposizione non solo tempo e materiali ma soprattutto il suo estro e la sua creatività.

Dallo studio e dall’impegno di questo grande artista nasce allora Trame di parole, un’opera che si integra e dialoga volutamente con la location e le tematiche del Festival Trame.

“I volumi bianchi posti nelle teche – spiega l’artista – sono in realtà degli elenchi telefonici sottoposti a specifici trattamenti: non è quindi riconoscibile la funzione primaria del libro, che è quella culturale; si vuole piuttosto sottolineare come tutti noi, con i nostri nomi, cognomi e recapiti siamo inglobati in un meccanismo che può travolgerci e al quale dobbiamo reagire”. Questa reazione trova la sua rappresentazione proprio nel percorso conclusivo dell’opera: le mattonelle bianche rivelano la neutralità dietro alla quale spesso ci nascondiamo e le tematiche, poste a grado zero, invitano lo spettatore a riflettere e a prendere posizione.

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