La mafia calabrese flirta da sempre con il potere, la politica, le logge massoniche deviate. È accaduto in Italia come nelle Americhe e in Oceania. I padrini sono stati indifferentemente comunisti e fascisti, democristiani e socialisti, ponendosi sempre dove conveniva stare per fare soldi. Gli ’ndranghetisti, pur giocando in borsa e riciclando denaro in tutto il mondo, continuano a rimanere fedeli ai riti e ai simbolismi antichi ispirati ad una setta criminale spagnola – la Garduña – in realtà mai esistita perché frutto della creatività letteraria di una scrittrice tedesca, Irene de Suberwick.
Oggi i boss sono impegnati nello smaltimento illegale di rifiuti tossici e radioattivi; nell’utilizzo illegittimo di fondi europei, nella colonizzazione di intere aree del vecchio continente; nella gestione del mercato dei reperti archeologici e nel traffico mondiale degli stupefacenti in accordo con i cartelli colombiani e messicani.
Arcangelo Badolati, Giovanni Bombardieri (Procuratore della Repubblica Reggio Calabria), John Dickie (storico), Alessia Candito (Corriere della Calabria)
(Arcangelo Badolati, Santisti, Santisti & 'Ndrine. Narcos, massoni deviati e killer a contratto, Pellegrini Editore)