Pietro Melia ha 60 anni, risiede a Soverato, due figli (il più grande, Fabio, già redattore alla Gazzetta del Sud). In Rai dal gennaio 1988, da agosto 1995 con la qualifica di inviato speciale si occupa dei principali fatti di cronaca della Calabria. Si è formato alla scuola – e dalla “trincea” della Locride – del Giornale di Calabria. Anni ’70. Per oltre 20 anni ha collaborato dalla Calabria al Mattino di Napoli e all’ex Paese Sera.È stato cofondatore del Quotidiano di Lecce, Brindisi e Taranto, primo giornale nazionale in formato tabloid. Ha fondato e diretto “La Provincia di Reggio Calabria”, primo magazine di quell’Amministrazione. Nel 1979 ha dato alle stampe, con il collega Bruno Gemelli, il libro “Cessarè” ispirato dalla drammatica vicenda di Rocco Gatto, il mugnaio di Gioiosa – primo vero testimone di giustizia della Calabria – assassinato per aver denunciato i mafiosi che per onorare un loro capo morto durante un conflitto a fuoco con i carabinieri imposero con le armi la “chiusura” per “lutto cittadino” del mercato della domenica del suo paese.