Oltre 100 volontari venuti da tutta Italia, 110 ospiti, 50 partecipanti ai workshop, 5 location nella cornice del centro storico di Lamezia Terme, 5 giornate tra libri, film, spettacoli teatrali e musicali. Questi i numeri della quarta edizione di Trame, il Festival dei Libri sulle mafie, al via questo pomeriggio a Lamezia Terme, che per il quarto anno consecutivo lancerà dal cuore della Calabria il messaggio della cultura come mezzo di riscatto dalle mafie e dalla cultura mafiosa, come catalizzatore di democrazia e di risveglio civile.

40 i libri  che saranno presentati nei prossimi giorni con gli interventi di giornalisti e scrittori del panorama nazionale, magistrati, testimoni della lotta quotidiana alla criminalità organizzata. Ad aprire la kermesse, l’installazione site specific  di Renzo Bellanca dal titolo “Trame di parole”, una distesa di libri-scultura alternati a tele-tasselli sui temi del festival, che accoglierà gli ospiti nel Chiostro di San Domenico.

L’evento  –  promosso dalla Fondazione Trame con il patrocinio della Camera dei Deputati e del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti – si è realizzato quest’anno anche grazie alla campagna “#iosostengotrame e tu?”, la campagna di crowdfunding che ha visto tanti dare il proprio contributo volontario all’organizzazione del festival.

Ad aprire la kermesse il direttore artistico Gaetano Savatteri e il presidente dell’ Associazione Antiracket Lamezia Armando Caputo che ha ringraziato tutti i sostenitori del Festival e i volontari “vera anima di Trame da 4 anni”.

Voglia di mettersi in gioco e di “metterci la faccia” per una causa importante come quella della legalità hanno portato giovani da tutta Italia a Lamezia Terme per 5 giorni, alle prese con sedie da sistemare, articoli da scrivere e soprattutto tanta voglia di ascoltare parole e testimonianze di riscatto, di speranza.  C’è chi come Laura Fasanetto,  25 anni,  è venuta da Padova per il primo anno. “Sono convinta”, afferma Laura, “che tornerò a casa con la carica di entusiasmo che mi sarà trasmessa da tutta la grande famiglia di Trame, dai volontari agli ospiti, da uomini e donne che ci mettono la faccia nella lotta quotidiana alla mafia e alla mentalità mafiosa”. C’è chi come Carlotta Tomaselli, 24 anni, viene da Gioia Tauro e collabora con l’ufficio stampa del Festival, convinta che “il cambiamento in Calabria passa da uno scatto di orgoglio delle nuove generazioni, che non dobbiamo soltanto restare in questa terra ma anche prendercene cura, difenderla, valorizzarla”.  Viene da Lamezia Alessandra Renda, 27 anni, al suo secondo anno al Festival, che sottolinea come “Trame sia un’occasione importante per stringere relazioni e accrescere il senso di appartenenza alla propria comunità, per sentirsi cittadini a 360°”

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