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Resistere. Parte la decima edizione di Trame.Festival

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di Maria Elena Saporito

Prende il via la decima edizione di Trame. Una decima edizione che, come ricorda Cristina Porcelli, direttrice della Fondazione Trame, “è stata attesa e organizzata da una comunità fatta di persone che scelgono di stare dalla parte della legalità e della giustizia”. Fondazione Trame, Ala Antiracket, Comune di Lamezia Terme, Confcommercio Imprese per l’Italia sono i promotori dell’evento unitamente alla comunità cittadina e ai volontari. Dopo i saluti istituzionali del Commissario prefettizio di Lamezia Terme Giuseppe Priolo e del prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta, il giornalista Giovanni Tizian, direttore artistico di Trame.Festival, ricorda la parola d’ordine dell’edizione: resistere. “Resistere per ricominciare” è il perno intorno al quale gira il programma di quest’anno. E di resistenza sul territorio è testimone Deborah Cartisano presente all’inaugurazione, figlia di Adolfo Cartisano detto Lollò, fotografo bovalinese sequestrato e barbaramente ucciso dalla ‘ndrangheta a seguito del rifiuto di piegarsi al racket.  Cartisano, come ricorda la figlia, non è stato nel tempo l’unica vittima di ‘ndrangheta a Bovalino. Ciò ha risvegliato una coscienza comune e imposto di “scendere in piazza per dire che la maggior parte dei calabresi sono onesti” con la fondazione del comitato “Per Bovalino Libera” e l’istituzione della marcia “sentieri della memoria” che da diciotto anni riunisce centinaia di persone ogni 22 luglio, data del sequestro di Cartisano nel 1993. I sentieri sono definiti come un “pellegrinaggio laico in cui si tocca il dolore ma anche la speranza”, chiedendo che la memoria delle vittime di mafia diventi patrimonio di conoscenza e memoria per tutti. L’imperativo di ricordare, conclude Tizian, si concretizzerà anche attraverso il lancio di una petizione per riaprire le indagini sull’omicidio dei due netturbini lametini Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, avvenuto nel 1991 e per cui non ci sono ancora state condanne. Questa battaglia è importante per la città, per la verità e per il paese. Presenti all’inaugurazione anche il Vescovo Schillaci, e i vertici delle forze dell’ordine.

 

 

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