Un nonno camorrista, un padre vigliacco, una madre ribelle. Remì ha dieci anni ed è pieno di coraggio. Lo sguardo limpido e disarmante di un bambino nel mondo della camorra.

Giuseppe Marotta, E i bambini osservano muti, Corbaccio.

bambini-ossrvano-mutiRemì ha dieci anni. Ha una famiglia, va a scuola e ha pure una fidanzata. Un’infanzia apparentemente normale, ma nella terra martoriata dalle guerre di camorra  essere bambini pare impossibile. Il nonno, Don Furore, è il boss di una potente banda criminale, che tiene in mano le sorti della sua famiglia e di un indefinito quartiere fra Napoli e Caserta, lungo la Domiziana: la moglie e il figlio si uniscono alla schiera del popolo che lo teme e lo serve, soltanto la nuora, la madre di Remì, riesce a tenergli testa. Il bambino, sospeso fra questi modelli, si ritrova al centro di un mondo feroce, scandito da regole d’onore, immerso in un implacabile meccanismo di colpe e punizioni dove è sempre più difficile distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è. Per difendere la mamma in pericolo il piccolo protagonista si trova a combattere una battaglia solitaria che lo porterà a mettere in discussione tutto quello in cui credeva, persino le sue radici.