La presidente della Camera Laura Boldrini, dopo aver conferito la cittadinanza onoraria a 400 bambini figli di immigrati residenti a Lamezia, ha incontrato i volontari di Trame e i ragazzi del Treno della Memoria nella sala consiliare di Via Arturo Perugini.

La terza carica dello Stato ha risposto alle domande dei ragazzi che le hanno esposto la molteplicità dei problemi di un giovane in un territorio come Lamezia: da chi, come i volontari di Trame, ha sottolineato le polemiche che hanno accompagnato lo svolgimento della rassegna a chi ha raccontato il dramma della “nuova emigrazione” dal Sud, giovani che ancora lasciano la Calabria per sfruttare le loro competenze al nord o all’estero.
La Boldrini ha invitato i giovani lametini a “non stancarsi di porsi delle domande”, “di domandarsi che cos’è la felicità”. Dovete amare e riscattare questa terra, credete nei valori dell’onesta, dell’inclusione sociale, dell’accoglienza”, perché senza questi valori “la politica muore. Ci vuole coraggio per mantenere fermi i grandi valori, ma in questa terra di esempi non ve ne mancano: dalle donne sindaco agli imprenditori minacciati perché non cedono al ricatto della ‘ndrangheta, questi sono uno stimolo per noi a non voltare la testa, a non rassegnarvi”.
Invita i giovani a “fare politica”, perché “non è vero che siamo tutti uguali” ed è un rischio “sentir dire che tutti dobbiamo andare a casa e che le istituzioni non servono a nulla”.
I volontari di Trame hanno consegnato una borsa con i loro scritti e l’invito ufficiale a partecipare alla prossima edizione del festival Trame.