Ieri sera a Palazzo Nicotera, si è tenuta la presentazione del libro L’estate che sparavano con l’autore Giorgio D’Amato e il Procuratore Aggiunto di Palermo Ignazio De Francisci.
«Il grande merito di questo libro – sottolinea De Francisci – è non solo quello di ricordare i fatti storici, ma anche quello di ricordare le persone che sono state uccise della mafia in quegli anni e che, con il tempo, pian piano vengono dimenticate».
L’autore, con gli occhi dei suoi 16 anni, racconta l’estate del 1982 quella della seconda guerra di mafia, un regolamento di conti tra le cosche. D’Amato nel libro ricorda la quotidianità di un adolescente siciliano: le serate al cinematografo, la letteratura da scoprire, i discorsi al bar del paese e l’amico di sempre Antonio. Un’adolescenza diversa però dalle altre: segnata dal sangue.



