È iniziato oggi il workshop Trame di Carta, immaginare l’editoria e la libreria al Sud: un laboratorio di tre giorni organizzato dall’AIE (Associazione italiana editori). Da oggi fino a sabato, i partecipanti potranno incontrare e dialogare con i professionisti del mondo del libro. Prima dell’inizio del workshop Trame ha incontrato Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi dell’Aie per parlare delle opportunità per i giovani che vogliono entrane nel mondo editoriale italiano.
Peresson, cosa deve fare oggi un giovane che vuole aprire una casa editrice?
Anzittutto, deve avere una grande curiosità, legata non solo ai libri ma a tutte le diverse forme del vivere civile e sociale. Deve poi guardare con grande attenzione a ciò che succede nella sua Regione, nei mercati stranieri e nel settore delle tecnologie, perché lì si giocherà una grande parte del suo futuro. Oppure, ancora, deve guardare quello che accade nel turismo culturale, vedere ciò che la Regione offre: gran parte delle potenzialità italiane sta proprio nella reale e vera valorizzazione del patrimonio culturale, turistico, enogastronomico e letterario del proprio territorio. Il giovane deve pensarsi non più come un editore che pubblica solo libri ma anche contenuti che possono essere acquistati in un libro o possono essere disponibili su internet, in fotografie o anche venduti ad un altro editore che deve farci un altro libro. Ma quello che più conta è che concluda bene l’università. Poi tutto il resto viene di conseguenza.
Secondo lei l’editoria italiana ha abbastanza spazio per i giovani o di giovani ce n’è ancora più bisogno?
Secondo me ce n’è ancora più bisogno, ma non solo nell’editoria italiana: c’è bisogno di nuove figure di agenti letterari che non siano più soltanto capaci di gestire i diritti e la contrattualistica dell’autore rispetto all’editore, ma che sappiano esplorare le nuove letterature nascenti di quello che una volta veniva chiamato “Sud del mondo”, i nuovi autori e le nuove forme narrative che si stanno creando nella rete e che non sono sempre intercettate dai tradizionali editori.


