Coraggio, passione, amore per il sapere sono alcune delle parole chiave del romanzo di Lorenzo Marone “Un ragazzo normale” (Feltrinelli), presentato nella prima serata di Trame. 8.

Rispondendo alle domande della giornalista Alessia Truzzolillo, Marone ha condiviso con il pubblico il messaggio di un romanzo che, intrecciandosi con la storia vera del giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla camorra, porta a capire che “nessuno possiede dei superpoteri. I nostri poteri si riassumono nella nostra capacità di amare, di relazionarci e di contribuire a far vivere una vita dignitosa a chi verrà dopo di noi. Questo è possibile attraverso la cultura, l’amore per i libri, la bellezza di compiere scelte coraggiose”.

Nel suo romanzo, Lorenzo Marone mette in relazione il coraggio di Mimì, dodicenne, con il coraggio del giornalista ventiseienne Giancarlo Siani. Il piccolo Mimì  e il giovane Giancarlo hanno  diverse cose in comune:  la curiosità e la voglia di scoprire, la costante ricerca di informazioni sulla vita l’uno dell’ altro. Mimì è un ragazzo normale, che vive in una società medio borghese e abita nello stesso palazzo del cronista Siani.  Giancarlo è un giornalista d’inchiesta, scrive di camorra senza fare sconti a nessuno. La passione per il suo lavoro, il desiderio di raccontare la verità costi quel che costi lo porterà ad essere assassinato dalla camorra il 23 settembre 1985.

Nei mesi che precedono la sua morte Giancarlo e Mimì approfondiranno il loro rapporto. Siani diventerà il supereroe di Mimì. Anche dopo la sua morte, Giancarlo resterà per quel giovane ragazzo il simbolo di coloro che hanno il potere di caricarsi delle paure degli altri e di combatterle. Per rendere gli altri più liberi e felici.