Uno per tutti. Un libro e un film, quattro amici, una donna, figli, due generazioni, tempi, luoghi. Un mare, una città, due porti, il nuovo e il vecchio della bella Trieste.
Una Trieste surreale: in tinta e in bianco e nero, prestata al binario temporale del nuovo film di Mimmo Calopresti liberamente tratto dal romanzo di Gaetano Savatteri (Sellerio Editore, 2008) di cui ha mantenuto il titolo.
A Umbria libri la tappa di TrameOff è presente al Centro Arti Opificio Siri di Terni con una serata speciale: “dal romanzo al film” in cui i due maestri si confrontano e raccontano il punto di congiunzione tra il romanzo e la scena.
Per TrameOff è una nuova opportunità che nasce dal mondo dei libri e che unisce i territori con le iniziative culturali.
Gaetano Savatteri e Mimmo Calopresti alle ore 21.00, in un incontro condotto da Pierluca Neri, nella sala dell’orologio del vecchio opificio di Terni divenuto un centro culturale polivalente, danno una lettura autentica del romanzo e del film che è nelle sale dal 26 novembre scorso.
Il tema comune è il rapporto con il passato, con l’infanzia, le partenze, le assenze, l’amicizia e le scelte. 85 minuti di film per 157 pagine di romanzo, dal sapore autobiografico e sfacciatamente autentico.
Uno spazio passato declinato al presente. “Il turno da genitore”, e il “dovere di un poliziotto”, la scelta di un “ritorno” e lo sguardo femminile dell’attesa, le nuove generazioni, l’amore, le incertezze, la responsabilità del vivere, l’amicizia.
Il dialogo, che precede la visione del film è per un pubblico attento che sui titoli di coda lascia il consenso con un applauso, come nelle migliori tradizioni.
Il film, come il romanzo, è un’opportunità di lettura culturale degli anni del boom economico alla luce di un patto tra piccoli che costringe a diventare grandi troppo presto. Una generazione che paga le conseguenze e che cerca di sottrarre le successive alle proprie responsabilità. Il film sorprende con un finale che finale non è.