di Martina Nisticò
Si è tenuto quest’oggi, nel corso della seconda giornata del Trame Festival, l’incontro “Finanza Zero Armi”. Teresa Masciopinto, di Fondazione Finanza Etica, e Marina Galati, di Banca Etica, intervistate da Danilo Monteleone del Corriere della Calabria hanno parlato dell’impegno di Banca Etica negli investimenti “etici”, “pensati per le generazioni future” e “per creare un mondo sostenibile”.
Fondazione Finanza Etica nasce da un progetto di Banca Etica con la volontà di promuovere l’educazione critica alla finanza, oltre a svolgere un’intensa attività di ricerca su temi etici ad essa legati. Lo scopo di Banca Etica, attraverso la creazione di questa fondazione, è quello di costruire un mondo umanamente ed economicamente più sostenibile astenendosi totalmente dal finanziamento del commercio delle armi.
Proprio Marina Galati, in rappresentanza di Banca Etica, racconta: «L’art. 5 del nostro statuto prevede che Banca Etica si rifiuti di finanziare questo tipo di commercio».
In un mondo che, negli ultimi mesi, sembra invece aver proceduto nella direzione opposta con il riarmo con molti paesi, soprattutto in Europa, Banca Etica opera invece nella totale trasparenza.
Teresa Masciopinto a tal proposito ha raccontato come «l’Europa ha appena approvato il piano re-arm Europe. 800 miliardi utilizzati per il riarmo degli stati membri. Utilizzarli per la difesa dei cittadini sarebbe stato più comprensibile». Dal canto suo, Marina Galati ha invece rimarcato quanto «il nuovo riarmò causerà il taglio dei fondi di coesione» - e aggiunge - «questi graveranno anche sulle nostre spalle».
Banca Etica redige annualmente un report chiamato “Report Zero Armi” per il quale, come raccontato dalla stessa Galati «trovare dei dati sulle armi è difficilissimo. Il report viene redatto grazie all’aiuto che chiediamo ogni anno alle Amministrazioni Finanziarie italiane».
Nel corso dell’incontro, è stato affrontato anche il tema della guerra a Gaza. La guerra non sembra un’opzione per i cittadini mondiali, completamente in disaccordo con le decisioni prese dai loro capi di governo. Teresa Masciopinto al riguardo ha dichiarato come «in questo momento, per me, al di là delle narrazioni, la cosa più distante dalle scelte dei governatori è la volontà dei cittadini – aggiunge. Siamo guidati da paurosi interessi economici. Se tra le scelte di chi governa e quelle dei cittadini c’è una differenza di priorità, anche la democrazia è a rischio».
Sia Teresa Masciopinto che Marina Galati hanno inoltre sottolineato l’importanza di «manifestare» affermando che «uno dei modi per raggiungere effettivamente la pace è quello di tornare a votare».