di Roberto Fortugno, Maria Grazia Figlia, Alessia Naimoli, Sabrina Muraca e Lorenzo Zaffina
Nella quinta serata del Festival Trame, Roberto Saviano ha presentato il suo nuovo libro “L’amore mio non muore”, parlandone con il giornalista di Domani, Giovanni Tizian.
L’opera nasce dalla voglia dell’autore di raccontare la storia di Rossella Casini, studentessa fiorentina uccisa dalla ‘ndrangheta negli anni Ottanta. La sua uccisione è stata per molti anni delegittimata e, tuttora, rimane impunita.
Il fulcro della storia è l’amore ribelle di una giovane donna che è convinta di poter aggirare le dinamiche mafiose radicate nella famiglia di Francesco Frisina, il suo fidanzato. L’amore, però, emerge non come una semplice declinazione retorica, ma come un’esperienza dirompente, che, una volta vissuta, non può essere cancellata, a prescindere dall’esito della relazione. Infatti, l’amore è l’unico modo per vivere intensamente e per sperimentare il mondo sotto una prospettiva nuova.
L’amore di Rossella è anche lo strumento che permette di far conoscere la sua storia e la sua fine tragica. Una storia che non ha avuto giustizia a causa delle dinamiche omertose e della cultura dell’onore che caratterizzano la 'ndrangheta.
«Vivere in nome dell’amore vuol dire vivere in nome di una possibilità di felicità» afferma Saviano, una possibilità che non possiamo permettere di essere silenziata.