di Lorenzo Zaffina e Serena Sevetteri
Durante la quarta giornata del Festival Trame, si è svolto l’evento Connettere energie: giovani, volontariato e antimafia sociale. Insieme alla giornalista Daniela Ielasi, Filippo Sestito (Arci), Francesca Coleti (Arci – Terzo Settore ed Economia Sociale), Nuccio Iovene (Fondazione Trame), Andrea La Malfi (Arci – Social Camp), Antonio Scaramuzzino (progetto HubS), hanno presentato il progetto “HubS- spazi di innovazione sociale”, finanziato da Fondazione con il Sud.
Il progetto ha lo scopo di costruire degli spazi di aggregazione per permettere ai giovani di approcciarsi al senso civico e alla responsabilità sociale. «Gli spazi diventano luoghi quando sono vissuti» ha dichiarato Antonio Scaramuzzino. Infatti, lo scopo del progetto HubS è quello di restituire vita agli spazi, creando momenti in cui si parla di futuro, aggregazione e cultura.
Una problematica evidenziata riguarda la presenza di una «cappa culturale mafiosa», alimentata anche da una parte di borghesia composta da figure quali imprenditori, sindaci, parlamentari e consiglieri regionali, che costringe ragazzi e adulti ad estraniarsi dalla vita politica e sociale. Il ruolo del terzo settore è quello di costruire le condizioni alle quali i ragazzi possono essere liberi di potersi esprimere.
«Il Mezzogiorno d’Italia non è un deserto» ha affermato Coleti, sottolineando come sia ancora possibile ritessere una fiducia nel futuro e sostenere la crescita dell’intera Italia. Il ruolo dell’economia non si può limitare alla crescita del PIL, ma deve tenere in considerazione le problematiche sociali ed essere al servizio delle persone. Il volontariato emerge come la soluzione ai sempre più evidenti problemi di disuguaglianza che affliggono la società odierna. Infatti, la vera natura del volontariato mette insieme le persone e crea relazioni per favorire proposte concrete di miglioramento.
Andrea La Malfa ha spiegato cosa voglia dire, nel concreto, creare dei luoghi di aggregazione, attraverso il concetto di Social Camp, che ha come protagonista la dimensione manuale: «una dimensione bellissima e artigiana, perché unisce il sapere e il fare».
L’antimafia è ogni singola azione culturale che ci permette di essere liberi, come singoli cittadini, ma soprattutto come società, ed è qui che il volontariato diventa fondamentale per creare rete e comunità.