Parte domani, alle ore 16.30 con appuntamento a Palazzo Nicotera a Lamezia Terme,  “Trame.3”, primo evento culturale in Italia dedicato ai libri sulle mafie che viene inaugurato con “Mani in alto”, istallazione di Chiara Rapaccini realizzata con un gruppo di ragazzi di Lamezia e Catanzaro e con l’associazione Antiracket di Lamezia Terme.

L’opera è un bosco di mani di legno che affollano una grande vasca al centro di Piazza Mazzini più volte palcoscenico di omicidi di ‘ndrangheta a Lamezia. Ma non è solo un festival di editoria, è la voce di un’Italia che non vuole stare in silenzio. Dal cuore della Calabria arriva la voglia di denuncia e di risveglio delle coscienze contro le mafie. Laboratori, spettacoli, letture, cinema e soprattutto incontri con gli autori coinvolti in prima persona nella lotta alle organizzazioni criminali nel nostro Paese, al Sud come al Nord.

Esserci, a Lamezia, significa dire qualcosa- dichiara Gaetano Savatteri, direttore artistico del Festival Trame.3-  anche se si sta in silenzio. Partecipare a Trame significa dire, con il proprio corpo, con il proprio volto, da che parte si sta: dalla parte del diritto, della legalità, del futuro.

L’Associazione Italiana Editori sostiene Trame con la massima convinzione – dice Fabio Del Giudice, responsabile rapporti istituzionali dell’AIE-  perché gli editori italiani hanno sempre rivendicato con forza, oltre all’essere imprenditori, la propria funzione socio-culturale. Non potevamo quindi non accompagnare un progetto come Trame che racchiude in se elementi fondamentali in questa ottica: la cultura antimafiosa, l’utilizzo dello strumento “libro” per la divulgazione di tale cultura e la localizzazione in un territorio fortemente bisognoso di iniziative di promozione della lettura in considerazione dei bassi indici culturali: l’Istat ci dice che in Calabria 7 persone su 10 che nell’ultimo anno non hanno mai aperto un libro.

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