Con Federico Anghelè e Maddalena Antognoli del Gruppo Abele, che hanno raccontato la campagna “Riparte il Futuro”, costruita in collaborazione con “Libera Associazioni nomi e numeri contro le mafie”, si è aperta la terza edizione di Trame.3 Festival dei libri sulla mafie.

“Riparte il Futuro” è una campagna contro la corruzione, uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza. Durante l’ultima campagna elettorale per le elezioni politiche del 2013 è stato chiesto ai candidati di presentarsi in maniera trasparente ed assolutamente volontaria tramite la pubblicazione sulla piattaforma web della campagna di alcune informazioni personali. Coloro che hanno scelto di aderire alla campagna, circa 878 candidati, hanno presentato notizie relative al proprio curriculum vitae, in modo da evidenziare le incompatibilità con cariche istituzionali, alla propria situazione patrimoniale – reddituale ed hanno segnalato i propri conflitti di interesse, sottolineando anche quelli relativi alla propria famiglia. Di questi, 278 sono stati eletti ed attualmente chi indossa il braccialetto bianco, simbolo della campagna, rappresenta un terzo del parlamento italiano.

Tra questi anche i Presidenti di Camera e Senato, gli Onorevoli Boldrini e Grasso che sono stati tra i primi ad aderire alla campagna contro la corruzione. In Calabria i candidati che hanno aderito alla campagna sono stati 25 e solo 4 eletti in parlamento, a cui se ne sono aggiunti altri due per un totale di 6 parlamentari calabresi trasparenti.
Un’iniziativa che ha come principale obiettivo quello della riforma dell’articolo 416 del codice penale relativo allo scambio elettorale politico – mafioso che recita testualmente: “ La pena stabilita dal primo comma dell’articolo 416 bis si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416 bis in cambio della erogazione di denaro”.  La campagna presentata ieri a Trame richiede al Parlamento italiano la modifica ed il potenziamento di questo articolo nei primi 100 giorni di governo. Il traguardo da raggiungere è, infatti, quello di riformulare l’articolo aggiungendo la voce “altre utilità”, per dimostrare che il voto di scambio politico – mafioso non si riduce al solo scambio economico ma anche a posti di lavoro da garantire ai clan, promesse di informazioni riguardo appalti e lavori pubblici, protezione ed impunità.
Una richiesta sostenuta anche dalle oltre 246.000 firme raccolta sulla pagina web della campagna, www.riparteilfuturo.it, a cui è ancora possibile aderire.