Pietro Suber, nato a Roma il 10 gennaio 1964. Giornalista, autore e regista di documentari. Caporedattore a Mediaset. Ha iniziato collaborando con Rai Tre (Un giorno in pretura e Samarcanda), Rai Uno (per i programmi di Sergio Zavoli) e con i quotidiani La Repubblica e Il Messaggero. Alla Rai e a Mediaset si è occupato per molti anni di cronaca giudiziaria e mafia. Per Moby Dick (Mediaset), di Michele Santoro, ha seguito il conflitto in Kosovo nel ’99. Successivamente le guerre in Afghanistan, in Iraq, in Libia e Ucraina (per il Tg5), l’epidemia di Ebola in Sierra Leone e gli attacchi terroristici di Parigi e Bruxelles (per Mediaset). Nel 2004 ha
pubblicato per Laterza il saggio Inviato di guerra. Verità e menzogne, sulla manipolazione dell’informazione in guerra. Nel 2007 ha vinto il premio Saint Vincent con un reportage sul cambio di sesso in Iran. Ha vinto tre volte il premio Ilaria Alpi.

Nel 2018 ha presentato alla Festa del cinema di Roma il film “1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani” sulle conseguenze delle leggi razziali in Italia, trasmesso anche da Rai 1 e Sky (History Channel), menzione speciale ai Nastri d’argento 2019.

Ex consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti è attualmente vicepresidente dell’Associazione Carta di Roma che si occupa del rapporto tra media italiani e immigrazione.

A Trame 9.