“Ragazzi, ricordatevi che avete sempre la possibilità di scegliere da che parte stare. Questa possibilità nessuno può togliervela”. E’ stato questo il messaggio finale dell’imprenditore e testimone di giustizia Gaetano Saffioti intervenuto all’ Istituto d’Istruzione Superiore (ITI) “Leonardo Da Vinci” nell’ambito delle “Interviste con le storie” del progetto #Trameoff, promosso dalla Fondazione Trame in collaborazione con l’Associazione Antiracket Lamezia Onlus.

Durante l’incontro, moderato dal giornalista Pasquale Rettura, Saffioti ha risposto alle tante domande degli studenti sul libro “Questione di rispetto. L’impresa di G. Saffioti”, scritto insieme al giornalista Giuseppe Baldessarro. Di fronte agli studenti e ai docenti, l’imprenditore di Palmi ha ripercorso le tappe fondamentali della sua attività imprenditoriale e della sua scelta di ribellarsi alla schiavitù del racket. “Il mio non è stato soltanto un no alla ‘ndrangheta, ma soprattutto un sì alla vita”, ha sottolineato Saffioti che, alla domanda posta più volta da parte degli studenti sulla paura dopo la scelta di voltare le spalle ai boss, ha risposto senza mezzi termini che “avere paura è normale ma sarebbe stato molto peggio se non avessi fatto nulla per cambiare le cose”

“La mafia non crea lavoro o crescita economica ma solo schiavitù e oppressione”, ha ripetuto più volte agli studenti sottolineando le ragioni di una scelta di imprenditore ma soprattutto di padre di famiglia e di uomo. Non è la pretesa di essere eroi ma “semplicemente” uomini e imprenditori con la schiena dritta.