“Educare i bambini sin da piccoli a diventare “padrini” è più che un maltrattamento. È un omicidio del futuro”. Lo afferma Giovanni Tizian, scrittore e giornalista, presentando il suo libro “Rinnega tuo padre” (Laterza), nella quarta giornata di Trame 8, intervistato  da Francesco D’Ayala.

Al tribunale dei minorenni di Reggio Calabria, grazie al lavoro portato avanti dal lavoro del giudice Roberto Di Bella, dal 2012 ad oggi ci sono stati circa cinquanta casi di allontanamenti di minori da nuclei familiari in cui si era riscontrato un metodo educativo di tipo mafioso. Per il giornalista del Gr Rai, “si tratta di una nuova trincea nella lotta alla ‘ndrangheta”.

Nel suo libro-inchiesta Giovanni Tizian, con interviste esclusive, racconta storie di figli che hanno rinnegato i padri e di donne che hanno scelto di ribellarsi alle leggi dei clan. “Certamente si tratta di un provvedimento che solleva delle questioni etiche – sottolinea lo scrittore – ma è fuori dubbio che addestrare un bambino di sette anni a diventare un futuro boss è un maltrattamento fisico e psicologico”.  Tizian parla di una “pedagogia criminale”  che marchia la vita di questi bambini che “bambini non sono mai stati” e ai quali il Tribunale dei minori dà un’opportunità forse unica: cambiare vita.  E questo progetto sta già producendo risultati positivi concreti. Tanti ragazzi  sono riusciti a costruirsi una nuova vita, alcuni sono voluti ritornare in Calabria per contribuire al cambiamento nella loro terra. E tra le tante storie,  Tizian  ricorda quella di Rocco Molé, già a sedici anni quasi un padrino, allontanato dalla famiglia, che sceglie di  ritornare a Gioia Tauro per diventare un imprenditore agricolo.

E insieme ai minori, al tribunale dei minorenni di Reggio stanno bussante tante madri che insieme ai loro figli scelgono di rompere schemi secolari, la lunga tradizione ‘ndranghetista che tiene le donne in uno stato di schiavitù o le costringe a prendere il posto dei loro mariti in carcere alla guida delle cosche.  Donne come Maria Concetta Cacciola, Giuseppina Pesce per Tizian “hanno un ruolo decisivo per interrompere la trasmissione culturale mafiosa e creare una crepa che può rappresentare la tomba di queste organizzazioni. La ribellione delle donne alle ‘ndrine, offrire una seconda possibilità ai giovani, rappresentano l’unica speranza per questa terra”.