Il trio di Paolo Damiani a Trame.9

A chiudere la prima serata del festival è il trio di Paolo Damiani che con il suo jazz conquista il pubblico già dai primi minuti. Il terzetto con la sua musica riesce a creare al Chiostro di San Domenico un’atmosfera suggestiva. Paolo Damiani al violoncello, Francesco Scaramuzzino al pianoforte e alla batteria Andrea Mellace chiudono in tarda serata, con un gran successo il primo giorno di festival. In una sola sera accade che: la musica incontra la grande lotta contro la criminalità organizzata, la musica popolare italiana incontra il jazz e l’arte dell’improvvisazione. Improvvisare risulta agli occhi dell’artista un modo di produrre musica in maniera superiore al semplice studio di una partitura. Il ruolo di questa grande capacità d’improvvisazione è fondamentale all’interno delle sue esibizioni e in particolare i quella di questa emozionante serata.  Damiani, inoltre, sottolinea l’importanza di non fraintendere il termine “improvvisazione” che di continuo viene utilizzato per descrivere qualcosa di non preparato o poco professionale; per lui significa, invece, reinterpretare in maniera personale e più complessa. Crede pertanto che l’insegnamento di improvvisazione musicale all’interno dell’ambito scolastico possa essere un’ottima esperienza formativa per gli studenti. La musica è una via d’uscita. Durante il concerto il pubblico ha ricevuto questo preciso messaggio. La musica come una soluzione ai problemi sia per chi è causa dello stesso problema sia per chi ne subisce le conseguenze.«Io penso che se tutti suonassero o cantassero non ci sarebbe criminalità perché è talmente bello suonare che uno poi non ha più voglia di essere malvagio perché sta tutto il tempo a suonare la chitarra ,il pianoforte» ha concluso Damiani.

il VIDEO

intervista a Paolo Damiani