«Cento passi dividevano la nostra casa da quella di Badalamenti. E ieri come oggi, se abiti a Cinisi, a Roma o a Milano, la distanza tra ognuno di noi e la mafia è ancora cento passi».

A QUARANTANNI DALLA NASCITA DI RADIO AUT, PER LA PRIMA VOLTA GIOVANNI IMPASTATO, PARTENDO DALLE FRASI DEL FRATELLO PEPPINO, UCCISO DALLA MAFIA NEL 1978, FA IL PUNTO SULLA SITUAZIONE DELLE MAFIE IN ITALIA

«LA MAFIA UCCIDE, IL SILENZIO PURE.» Peppino Impastato

Era la primavera del 1977 quando Peppino Impastato, insieme a un gruppo di amici, inaugurò Radio Aut, una radio libera nel vero senso della parola. Da Cinisi, feudo del boss Tano Badalamenti, e dall’interno di una famiglia con agganci mafiosi, Peppino scuoteva la Sicilia denunciando i reati della mafia e l’omertà dei suoi concittadini. Un voce talmente potente che poco più di un anno dopo, la notte tra l’8 e il 9 maggio, viene fatta tacere per sempre. Per la prima volta il fratello di Peppino, Giovanni, che ha raccolto il testimone del fratello, fa il punto della situazione delle mafie in Italia, usando le parole di Peppino e l’osservatorio del Centro Impastato, che da quarant’anni è impegnato nella lotta alla criminalità organizzata. Le parole di Peppino e le vignette di Vauro si intrecciano al racconto e alla testimonianza unica di Giovanni in un inedito racconto-denuncia.

 

Il libro

Pagina tratta da: Oltre i cento passi

Autore: Giovanni Impastato

Illustrazioni: Vauro

Editore: Piemme