Nella serata del quarto giorno di Trame.8, Festival dei libri sulle mafie, i riflettori si accendono sull’adattamento teatrale Parole d’onore. Le voci della mafia. Ideato dal giornalista di Repubblica Attilio Bolzoni insieme all’attore Marco Gambino e con la regia di Manuela Ruggiero. L’opera è tratta dall’omonimo libro e racconta il viaggio di scoperta di Bolzoni tra gli uomini che popolano i territori mafiosi, in un contesto storico che va dal maxiprocesso di Palermo (1986), fino alle scorribande di Totò Riina e dei suoi figli.
“Conoscendo gli uomini d’onore ho imparato che le logiche mafiose non sono mai sorpassate né incomprensibili, sono in realtà le logiche del potere e sempre funzionali ad uno scopo”, è una delle celebri frasi di Giovanni Falcone ed è quello che Attilio Bolzoni, durante l’intervista alle telecamere di Trame, ci spinge a capire: “È importante conoscere la mafia del passato per capire quella del presente”, spiega il giornalista.
Un percorso di verità, quello raccontato nello spettacolo che affronta diverse tematiche: dagli interrogatori durante i processi, ai registri del pizzo a Palermo, fino alle lettere inviate al Giornale di Sicilia sulle lamentele per le sirene dei magistrati durante gli anni di Giovanni Falcone.
“La mafia è sempre la stessa – dichiara Bolzoni – Ha solo cambiato pelle ed è importante studiarla con intelligenza e raccontare le mafie nella loro quotidianità, non solo attraverso le stragi e i momenti più eclatanti”.