“Di memoria il Comune di Palermo ne aveva poca e a lui (Insalaco) che la riportò, gli costò la vita“.
Ad introdurre i lavori del #TiLeggo al Liceo Classico “Galluppi” di Catanzaro é la Professoressa Severino, che cita un passaggio del libro”La città marcia” della giornalista Bianca Stancanelli, in cui viene ricordato l´omicidio di Giuseppe Insalaco – “il Sindaco dei cento giorni” ucciso dalla mafia il 12 gennaio del 1988.
<<Lei ha fatto emergere ciò che c’è di marcio nella politica>> dice la docente, rivolgendosi all´ospite della mattinata culturale, e continua <<La ringrazio per questo libro, che ha appassionato i ragazzi>>.
I saluti della Dirigente Elena De Filippis e della Professoressa Vittoria Amantea, già docente del Galluppi e socia di Gutenberg, progetto partners della Fondazione Trame per il #TiLeggo a Catanzaro, hanno poi lasciato spazio alle riflessioni e alle domande degli alunni delle classi IV e V.
Riflessioni e domande che partono dalla lettura dei brani del libro che racconta la Palermo degli anni ottanta abitata da una mafia prepotente, crocevia di affari e intrighi tra politici, imprenditori, burocrati e mafiosi.
<<Meccanismi che si sono ritrovati a Roma con mafia capitale>>, osserva una delle studentesse.
Ed é questo l´intreccio che per primo salta agli occhi nelle riflessioni e nelle domande dei ragazzi. E se é inevitabile la connessione spazio-tempo, nord e sud, mafia e corruzione politica, antimafia e malaffare é pur vero, dice la Stancanelli <<che dobbiamo essere coscienti degli strumenti che lo Stato ha a disposizione per combattere le mafie, che ci sono e sono da modello in tutto il mondo. Il segreto sta nella loro applicazione tenace, perché le mafie si rafforzano appena lo Stato abbassa l´attenzione>>.
Alla parola “omertà” si contrappone “memoria” quando l´attenzione degli studenti si sofferma sul Sindaco Giuseppe Insalaco, figura poco o niente conosciuta ai più, o su Stajano “un grande buco nero: è un bravo giornalista, ma pieno di pregiudizi e che aveva perplessità sul fatto che Andreotti, nel 1981 potentissimo, fosse implicato con la mafia”.
<<È paradossale>> dice Bianca Stancanelli <<che quando queste persone vengono ricordate, siano definite eroi, quando in realtà hanno fatto in vita il proprio dovere e hanno rispettato le leggi>>.
Un viaggio nella memoria e nella Palermo degli anni ottanta la mattinata al Liceo Galluppi di Catanzaro, che segna una nuova tappa del progetto #TiLeggo in Calabria e che si chiude con una riflessione sul futuro che gli studenti porgono alla loro ospite: <<quale futuro ha questo Paese che dimentica e non ha memoria?>>
<<Penso a Libera, a Trame e ad altre realtà: danno il segno che le nuove generazioni vogliono recuperare il gap della memoria. C’è il bisogno di occuparsi di questi temi. Ci deve essere una mobilitazione di tutta l’Italia. La disattenzione sulla mafia non deve servire da alibi, deve anzi incidere per farne conoscenza da parte di tutti e far diventare questo tema patrimonio comune. Questa mattinata mi dà e mi lascia molte speranze, perché vedo che si stanno formando nuove generazioni che hanno chiaro che non si può convivere con le mafie, ma bisogna uscirne a tutti i costi>>.
L´incontro di Catanzaro é stato in collaborazione con il Progetto Gutenberg e la Fondazione IMES.