Un imprenditore di Treviso che ruba 40 milioni alla sua azienda per soddisfare la sua smania di “collezionismo”, comprando 493 auto da collezione da custodire nei capannoni e contemporaneamente mandando sul lastrico decine di famiglie. E poi c’è Lady Armellini, che “dimentica” di possedere oltre 1200 case molte delle quali in affitto al Comune di Roma; il barbiere di Bari, che riesce ad evadere mentre si diletta tra un taglio di capelli e qualche barba nella caserma della Guardia di Finanza.

Li chiama “Pescani” il giornalista Mario Giordani, voraci predatori che incarnano i peggiori vizi degli Italiani e che “con la crisi sono diventati sempre più cattivi. Gli Italiani sempre più poveri e i pescecani sempre più voraci. E di fronte a tutto questo, la politica ha continuato a perdere credibilità” Una conversazione frizzante sui pescecani “accanto a noi e dentro di noi”, quella tra il direttore artistico di Trame Gaetano Savatteri e il giornalista Mario Giordano, a Trame Festival per la presentazione del suo ultimo libro “Pescecani. Quelli che si riempiono le tasche alle spalle del Paese che affonda” (Mondadori).

 

Perché raccontare le storie di Italiani che hanno fatto dell’illegalità la propria regola di vita, con l’autogiustificazione che “tanto non ammazzo nessuno” oppure che “così fan tutti” e tutti dobbiamo adeguarci a questo modo di fare per avere successo? “Il rischio è quello di rassegnarsi di fronte ai pescecani che ci sono tra di noi e a quelli che sono dentro di noi”, ha detto il direttore del Tg4 che chiama in causa “la responsabilità personale di ciascuno di noi e quella collettiva che come società abbiamo nell’accettare passivamente i furbi, i truffatori, gli evasori, tutti quegli squali che fanno affari a discapito dei più deboli e di chi vive onestamente.

Anche la politica non ha fatto il proprio dovere e il vitalizio è l’emblema del privilegio del potere, di un potere che privilegia se stesso e nega i diritti dei cittadini”. Per Giordano “gli Italiani devono decidere da che parte stare, se salvare se stessi e i propri interessi privati o salvare il Paese. Se vogliamo lasciare ai nostri figli un Paese migliore, dobbiamo invertire rotta: un Paese in mano ai ladri, ai pescecani e ai mafiosi non si salva.”