Lotta alla ‘ndrangheta e riscoperta del giornalismo su carta: la penultima giornata della sesta edizione del Trame Festival ha avuto come primo protagonista “Origami”, il settimanale de La Stampa.
Il 33° numero del «giornale di carta che si dispiega e sta in un solo foglio» – come è stato definito da Cesare Martinetti, direttore del periodico ed editorialista del giornale torinese, è interamente dedicato al Festival ed è stato presentato al pubblico di Trame in un incontro moderato da Gaetano Savatteri, direttore del festival lametino. Vincenzo Bonaventura, giornalista siciliano de La Gazzetta del Sud, e Armando Caputo, presidente della Fondazione Trame, sono stati gli altri due ospiti di questo pomeriggio al Chiostro San Domenico.
«Si tratta di una scommessa nata da una riflessione che mi sono posto dovuta al fatto che ormai le notizie arrivano e vengono condivise sui social network» spiega Martinetti – «Mi sono domandato “Che cosa fanno oggi i giornali?” e la risposta è stata “Bisogna fare qualcosa di originale e che non dev’essere legato alle notizie date da internet». L’editoriale offre ai suoi lettori delle chiavi utili per leggere le notizie, capirle ed interpretarle meglio: si tratta di un solo foglio che si apre come un poster – che richiama la dimensione dei vecchi giornali a nove colonne – dove un unico argomento viene affrontato da vari punti di vista. L’ambizione principale di Origami è, infatti, quella di entrare negli scaffali di libri delle biblioteche ed essere ripescato dopo qualche mese.
«Il nome del settimanale richiama una vecchia tecnica giapponese di lavoro della carta – interviene Bonaventura – attraverso cui è possibile creare diversi oggetti. In questo modo, i giovani d’oggi, sempre più attenti all’Oriente, possono “riscoprire” che con la carta si può simulare anche un giornale».
Il giornalista de La Gazzetta del Sud ha poi dichiarato che quando si parla di ‘ndrangheta si deve fare riferimento ad un fenomeno esistente che bisogna accettare perché la realtà di oggi è una cappa opprimente di partecipazione passiva e la nostra reazione a questa passività è, in qualche maniera, complicità stessa.
La parola passa, infine, ad Armando Caputo il quale afferma che grazie al Trame Festival la città ha dato segni di risveglio nella lotta alla ‘ndrangheta. «Sarebbe bene che venissero fuori solo gli aspetti positivi piuttosto che soffermarsi sulle cose negative della nostra regione: non esiste una sola Calabria ma, purtroppo, diverse Calabrie».
L’incontro si è concluso con l’annuncio di un concorso letterario nazionale in collaborazione tra Trame e Melampo Editore: I quaderni di Trame. Aperto a tutti gli aspiranti scrittori e giornalisti under 35: la giuria selezionerà l’opera vincitrice tra una serie di reportage e saggi e verrà presentata in occasione della prossima edizione del festival lametino.