“Alla vigilia del mio arrivo a Lamezia Terme, mi arrivò una pesante minaccia per non farmi venire qui”. Questa la confessione “choc” rivelata da Lirio Abbate nel corso della presentazione del suo libro “Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla ‘ndrangheta“, nella prima giornata del festival. 

Ha raccontato di sè Lirio Abbate, spiegando i motivi che lo hanno spinto verso la Calabria di cui ha scritto per tanto tempo e che, a un certo punto, ha sentito il bisogno di vivere in prima persona mettendoci la faccia e portando avanti questa azione di denuncia.
Insieme a Lirio Abbate, il magistrato Federico Cafiero de Raho e il pm Alessandra Cerreti.
“La parte più sensibile, più significativa, e spesso più intelligente della società -la donna- è la protagonista della rivoluzione culturale che sta colpendo ed abbattendo le mafie. Perché la donna? Perché la donna è portatrice dei valori veramente importanti e che contano nella vita: l’affetto e l’amore. L‘amore, le regole, lo Stato e la famiglia sono gli ingredienti indispensabili per i quali una donna è portata a lottare e a mettere la propria vita in gioco”, spiega il magistrato Federico Cafiero de Raho.

Le donne sono le protagoniste del recentissimo libro di Lirio Abbate, Fimmine ribelli, dedicato a tutte le mogli, madri, figlie, sorelle che hanno invertito la tendenza in auge nella famiglia di stampo mafioso per conquistare la libertà per sé ma, soprattutto, per i propri figli.

La prima edizione di Trame era dedicata alle donne, ma solo quest‘anno sono stati pubblicati libri ed emesse sentenze che le vedono direttamente coinvolte in qualità di testimoni”, chiarisce il pm Alessandra Cerreti. “Il ruolo che la donna svolge è indispensabile all’organizzazione, intanto perché trasmette ai figli la cultura mafiosa quando il padre è assente perché latitante o in carcere; secondariamente perché porta con sé e diffonde a chi di dovere informazioni e notizie”, spiega il magistrato.

“Uno strumento fondamentale per cambiare l’ordine delle cose è stato Internet”, precisa il giornalista e scrittore Lirio Abbate:“la rete è servita alle donne per capire che esiste un mondo molto diverso rispetto a quello dove hanno sempre vissuto: un mondo dove regna il vero amore per se stessi, per i propri figli, per la libertà e, anche, per un altro uomo”.

Il giornalista de L’Espresso ed ex direttore di Trame chiude il suo intervento con una speranza riservata ai giovani ed un appello rivolto ai professionisti e ai commercianti di Lamezia Terme, affinché non si lascino corrompere e denuncino la richiesta del pizzo perché “lo Stato è presente e su di esso si può contare!”.