Ancora oggi la presenza di organizzazioni mafiose in Italia e nel mondo è in gran parte analizzata e studiata dai sociologi, dagli storici, dagli antropologi, dai magistrati ma non dagli economisti. Eppure è proprio l’economia il terreno sul quale il nuovo ruolo delle mafie si ridefinisce nell’era della globalizzazione.
Non solo per le potenzialità «criminogene» che il lungo ciclo politico ed economico liberista su scala globale ha offerto a organizzazioni che storicamente hanno avuto la capacità di unire, con le loro attività e con la loro funzione di mediazione, mercati legali e mercati illegali, ma anche perché, in nome dell’ideologia del primato assoluto del mercato e delle sue dinamiche, si è imposto un arretramento della funzione regolatrice degli Stati anche in termini di controllo e di trasparenza sui processi di finanziarizzazione dell’economia e sulle forme ad essi collegate di transazioni e movimentazioni dei capitali. È per questo motivo che molti dei saggi che compongono questo volume avviano una prima riflessione e si misurano direttamente o indirettamente con il tema
dei rapporti tra mafie ed economia, sia quando trattano di specifiche inchieste giudiziarie, sia quando si occupano di radicamento all’estero di alcune mafie italiane, sia quando descrivono il ruolo centrale del narcotraffico nell’economia di importanti nazioni o analizzano il problema del riciclaggio dei proventi mafiosi. L’economia è solo uno degli argomenti affrontati. Completano il volume altri saggi che si soffermano su temi di fondo o su questioni più specifiche legate alle organizzazioni mafiose in rapporto a loro aspetti peculiari in “territori” vecchi e nuovi: dalla ’ndrangheta alla camorra da cosa nostra alla sacra corona unita per finire all’assoluta novità di mafia capitale; e ancora: dalla Terra dei fuochi alla Stidda, alla social mafia: il nuovo networking mafioso. La parte internazionale si concentra su Brasile, Messico, Spagna, America Latina con il contributo di autori italiani e stranieri. Chiude il
volume la “cronologia delle mafie” dal 1983 al 2012.