Dialogare con i cittadini per capire le dinamiche della città.  Questa è stata la missione del giornalista Carlo Puca (Panorama), che per alcuni giorni ha eseguito un’inchiesta su Lamezia Terme intervistando, studiando e scoprendo la città in maniera diretta, cioè attraverso i suoi abitanti, così da poter comprendere e definire la situazione che lui stesso ha definito “Una città involontaria”.

Il risultato della sua inchiesta è stato presentato in un monologo diretto da Giuseppe di Pasquale e accompagnato dall’esibizione live del rapper DC aka Frank DCinatra e del gruppo di giovani artisti che lo ha accompagnato. Sullo sfondo del Chiostro San Domenico le immagini video delle strade di Lamezia. Una produzione originale per chiudere nel migliore dei modi l’ottava edizione del Festival Trame.

Puca racconta una città con tanto potenziale inespresso, poiché “la (sua) bellezza è nascosta e sconosciuta” “Ha tutto e anche di più. Ma non sa ancora di credere in sé stessa”.Lamezia, nata dall’unione di Nicastro, Sant’Eufemia e Sambiase, manca di identità perché è stata unita senza un referendum. Segnata dall’abusivismo, che chiama “edilizia di avidità”. Segnata dalla criminalità, a riguardo della quale cita su tutti l’omicidio di Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano. A suo dire dovrebbe mettere a frutto la creatività dei lametini, che dopo tre scioglimenti comunali da fuori sono considerati tutti “ndranghetisti”.

Il giornalista, in conclusione, auspica una rinascita di Lamezia, a partire dalle nuove generazioni, le quali “aspettano solo un motivo per restare, motivo che noi adulti abbiamo l’obbligo di fornire, se non vogliamo che la città diventi un deserto”. Rivolge poi una richiesta diretta ai presenti: “A Lamezia ce n’è tanta di bellezza. Per favore, non sprecatela più”.