«A  quarant’anni  dal  sequestro  e  dall’omicidio  di  Aldo  Moro,  un  libro-inchiesta  ricostruisce  per  la  prima  volta  in  modo  unitario  il  ruolo  svolto  dalla  criminalità  organizzata  durante  i  cinquantacinque  giorni  del  rapimento».

Una  presenza  da  sempre  accennata  ma  mai  chiarita,  nascosta  tra  carte  giudiziarie  e  cronache  sommerse  dal  tempo,  dall’incuria  e  dall’omissione.  La  ’ndrangheta  calabrese,  all’ombra  del  clamore  di  Cosa  nostra,  ha  infatti  scalato  i  gradi  del  potere  criminale  trovandosi  a  giocare  nell’affaire  Moro  su  più  tavoli:  con  le  istituzioni,  i  partiti  e  i  terroristi.  Una  criminalità  servente,  al  servizio  cioè  di  altre  strutture  di  potere  il  cui  destino  sembra  legato  a  doppio  filo  a  quello  della  stessa  malavita  organizzata.  Con  un’inchiesta  scottante  e  molto  documentata,  Simona  Zecchi  fa  emergere  fatti  inediti  e  informazioni  poco  note,  che  consegnano  un  nuovo  approccio  all’analisi  del  Caso  Moro.  Il  quadro  che  si  delinea  –partendo  da  via  Fani,  attraverso  la  trattativa  e  fino  all’epilogo  di  via  Caetani  –  ribalta  la  versione  ufficiale  che  una  parte  delle  BR,  con  la  connivenza  della  stessa  Democrazia  cristiana,  ha  consegnato  alla  magistratura  e  alla  verità  storica  fino  ad  oggi.

 

Il libro

Pagina tratta da: La criminalità servente nel Caso Moro

Autore: Simona Zecchi

Editore: La nave di Teseo