Padre Pino Puglisi , il prete che combatteva la mafia col sorriso.

«Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti» riecheggiano al Trame festival le parole di don Pino Puglisi – martire di mafia , ucciso il 15 settembre del 1993 – tramite il libro di Mons. Vincenzo Bertolone “L’enigma della zizzania” edito da Rubbettino Editore. «Per seguire le tracce di Cristo si dovrà camminare tra il grano e la zizzania, si dovrà imparare a distinguerli cominciando da quei loro semi che germogliano nel nostro cuore, si dovrà guardare il cuore dell’altro e le sue ferite, fino a scorgere persino dietro e dentro l’omicida quell’essere umano creato a immagine e somiglianza di Dio, un’immagine che permane indelebile nonostante il male e il peccato». Uno dei punti più toccanti del testo di Bertolone che narra la storia di uno dei personaggi più significativi della storia della lotta alla mafia in Italia.

«Don Pino Puglisi è “la punta avanzata “ di questo modello di conversione umana, prima ancora che sociale, politica e religiosa» – afferma l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, spiegando, al pubblico di Trame, come l’obiettivo di Pino Puglisi fosse quello di trovare un metodo educativo, illuminante, basato un impianto teologico, culturale ed esperienziale forte che portasse alla distruzione dell’ambiente dove il comportamento mafioso si sviluppa. Di conseguenza non è difficile comprendere, secondo Bertolone, il perché il parroco di Brancaccio venne ucciso dalla mafia: la sua logica era incompatibile con quella del Vangelo.