La musica di Alberto La Neve aleggia nel chiostro di San Domenico durante la quinta e ultima giornata del festival Trame.8, accompagnando lo spettacolo “Intervista impossibile a Don Mariano”, rappresentazione ideata da Gaetano Savatteri, giornalista e direttore artistico del Festival, con la regia di Giuseppe Dipasquale e interpretata da David Coco e da Savatteri stesso.
Coco, nei panni di un Don Mariano Arena del 2000, un uomo impegnato e in contatto con la politica, viene intervistato dal giornalista, in una rappresentazione coinvolgente dalle sfaccettature satiriche. “La mafia fa schifo”: sono le parole del controverso padrino della mafia del libro “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia. Un personaggio sfacciato, schietto, che affronta il volto nascosto della mafia, un volto scomodo di cui non si parla. Per quanto minimizzi le cruente stragi di cui si è macchiata la mafia, fino ad arrivare a ringraziare personaggi spregevoli del calibro di Riina, nelle sue parole nasconde elementi di verità.
Pizzo, droga, estorsioni, vengono definite “minchiatelle”; la mafia, quella vera, si mette in affari con lo Stato, è da lì che trae il suo maggior profitto, afferma in una dichiarazione amara che fa riflettere sulla corruzione del nostro paese.
“La mafia è morta quando anche i mafiosi hanno cominciato a dire che esisteva. Da quel momento non esiste più la mafia, ma esiste invece l’antimafia” continua Coco-Don Mariano. L’antimafia a suo avviso è diventata una copertura: “Oggi, tutti possono dire «sono antimafioso». Possono dirlo gli onesti, ma anche i mafiosi, perfino i politici che prendono i voti della mafia. E non rischiano niente. Anzi, ci guadagnano”.
Diversamente dal solito, il pubblico ha ascoltato il punto di vista di chi la mafia l’ha fatta. Questa nuova prospettiva, unita all’ironia del protagonista, ha divertito il pubblico, quasi da poter dire che a volte la verità fa ridere.