Anche la terza giornata di Trame.8 ha proposto temi caldi e attuali come quello del rapporto fra  mafia e urbanistica.

Daniela De Leo, docente e ricercatrice in Pianificazione e Progettazione Urbanistica e Territoriale all’Università “La Sapienza” di Roma, ha presentato il risultato di anni di ricerche in relazione alla presenza dei poteri criminali sui territori e all’interno delle pubbliche istituzioni, racchiuse nel libro nel suo libro “Mafie e urbanistica. Azioni e responsabilità dei pianificatori nei territori contesi alle organizzazioni criminali” (Franco Angeli Editore).

La tematica è stata oggetto di discussione nell’incontro di ieri pomeriggio alla presenza del Dirigente della Protezione Civile regionale Carlo Tansi. unitamente al Dirigente della Protezione Civile regionale, Carlo Tansi.

Daniela De Leo ha sottolineato come questa dimensione della criminalità organizzata incida sulla lentezza della crescita dei territori del mezzogiorno. In tal senso, Lamezia Terme è certamente una città che si riconosce e si rispecchia in tale realtà.

In particolare, la docente si è dedicata allo studio delle modalità attraverso le quali i fenomeni criminali si manifestano nello spazio e costituiscono ostacolo alla pianificazione e attuazione delle scelte urbanistico – territoriali, fungendo da impedimenti alla trasformazione. I pianificatori contano nella sfida al controllo dei territori da parte delle mafie.

Anche il Dirigente della Protezione Civile, Carlo Tansi, confermando le ricerche esposte dalla De Leo, ha sottolineato come il modo in cui viene strutturato lo spazio urbano ha un’incidenza enorme sul controllo da parte delle mafie sul territorio. Altresì ha evidenziato come sia la stessa politica, tollerando l’abusivismo edilizio attraverso la concessione del condoni edilizi, a mandare un messaggio sbagliato.

“Se ogni persona facesse il suo nel proprio piccolo le nostre città non sarebbero città dei diavoli” ha concluso la docente De Leo, esprimendo il desiderio di cambiamento.