“Portare avanti la battaglia del Sud in un periodo in cui il Mezzogiorno sembra scomparso dall’agenda politica del Paese”. Così i direttori di “Gazzetta del Sud” e “Il Giornale di Sicilia”, Lino Morgante e Marco Romano, hanno raccontato nella seconda giornata di Trame.8  lo spirito e la prospettiva del nuovo progetto editoriale in cui le due testate hanno scelto di unire le forze per crescere insieme e far sentire al Paese la voce di due Regioni, la Calabria e la Sicilia, che insieme contano quasi 7 milioni di abitanti.

Coordinati da Gaetano Savatteri,  i due direttori hanno parlato  della sfida che, attraverso la nuova avventura editoriale, hanno voluto lanciare alla Calabria, alla Sicilia e al mondo dell’informazione italiana. Un’informazione che deve dar voce al Meridione, alle sue criticità e alle sue risorse, alle sue istanze che “non possono ridursi al reddito di cittadinanza, ma sono infrastrutture, progetti di sviluppo e crescita reali”.

Il tono di Morgante è orgoglioso quando racconta che le prime voci contro la mafia si sono levate proprio dalla Calabria e dalla Sicilia. Sulla stessa linea il direttore Romano parla di un Sud “oggi molto più consapevole della presenza mafiosa rispetto al passato.”  Alla critica che spesso viene indirizzata al Giornale di Sicilia e in generale ai giornali del Mezzogiorno  di non aver protetto i propri cronisti dalla mafia  – come nel caso del giornalista de “Il Giornale di Sicilia”  Mario Francese ucciso dalla mafia siciliana alla fine degli anni ‘70 –  Romano risponde: “Mario Francese è stato ucciso dalla mafia perché ha scritto cose che nessuno aveva il coraggio di dire. E lo ha fatto su “Il Giornale di Sicilia”, questo non possiamo dimenticarlo.  Ma il contesto in cui lavorava era molto diverso da oggi. Mancava la consapevolezza della ferocia delle mafie, maturata negli anni delle stragi”. E se la Sicilia ha fatto qualche passo avanti nel proiettare al Paese una nuova immagine, sintetizzata in quella che Savatteri chiama la “Palermo glamour”, per Lino Morgante “la Calabria deve fare ancora qualche passo avanti per comunicare una percezione nuova e positiva di questa terra”.

In un mondo dell’informazione in continua trasformazione, dalla crisi della carta stampata all’informazione “fast-food”, due realtà editoriali del Sud e due professionisti scelgono di fare squadra per raccontare un territorio che cresce anche attraverso la buona stampa.